iPhone con batteria trasparente? Stanford dice si!
mer 27 luglio 2011 • Categoria: Innovazione"Voglio parlare con Steve Jobs, perchè voglio un iPhone completamente trasparente, compresa la batteria". Queste le parole di un giovane ricercatore della Stanford University durante la presentazione della prima batteria al mondo completamente trasparente.
In realtà, il desiderio di possedere un melafonino trasparente non è stato il vero propulsore della ricerca, che ha scopi scientifici ben diversi, come permettere altre tipologie di studi approfonditi sul funzionamento della batterie.
Comunque sia, il giovane Yuan Yang e il professor Yi Cui, ingegnere dei materiali e della scienza fotonica presso lo SLAC National Accelerator Laboratory, sono riusciti a creare una batteria per dispositivi elettronici completamente invisibile, adatta, ad esempio, ad essere usata con i recenti display trapsarenti, presentati anch'essi di recente.

L'idea di creare una batteria con questa caratteristica non è stata di facile realizzazione. I due hanno però trovato un escamotage davvero interessante. In pratica hanno applicato il principio per cui l'occhio umano ha un potere di risoluzione massimo compreso fra i 50 e i 100 micron. Al di sotto di queste dimensioni, l'apparto visivo dell'uomo non è in grado di percepire, per cui tutto ciò che è più piccolo del range sopra definito sembra essere trasparente.

Questo materiale, assolutamente economico, però non ha capacità conduttive. Il passo successivo è stato quindi di creare una griglia sulla quale è stato fatto evaporare un film metallico capace di condurre le cariche elettriche.
Poi, è stata depositata una soluzione liquida contenente nano-elettrodi attivi, immersi in un liquido gel elettrolita già esistente, che però è stato modificato per funzionare sia da elettrolita che da separatore.
Così, si sovrappongono strati di elettrolita con le griglie conduttive e se la sovrapposizione è perfetta, si mantiene la trasparenza del materiale originale, giungendo quindi alla produzione di una batteria trasparente.
Ciò che sorprende è che le batterie così ottenute sono incredibilmente flessibili e hanno un costo di produzione paragonabile, se non adirittura inferiore, a quello delle pile agli ioni di litio.
A differenza di queste ultime, però, la disponibilità energetica è nettamente inferiore, preggiando quella presente nelle batterie al nichel-cadmio.
I ricercatori sono comunque convinti di fare ancora meglio e hanno già provveduto a depositare un brevetto, in vista della possibile applicazione commerciale, dovuta anche ad un'incredibile scalabilità del processo di produzione.
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